TWI and Kata Summit 2018 a Venezia

June 27, 2018 | Lean

Articolo di Fabio Salomone, General Manager di STAUFEN.ITALIA.

La scorsa settimana si è tenuto a Venezia il TWI and Kata Summit Europeo. E’ stata una bella occasione per un incontro con un variegato universo di persone provenienti da tutto mondo (da Australia, Vietnam, USA, Germania, Svezia, Italia …) accomunate dalla volontà di confrontarsi su modalità ed esperienze nella diffusione di processi di miglioramento ma anche da un’ idea di fondo.

Modi ed esperienze
TWI e Kata hanno storie, apparentemente diverse ma hanno in comune una cosa molto importante: sono entrambi alla base del successo del Toyota Production System.
Sono quei “sistemi” che, permettono a Toyota, unica al mondo, di proseguire nel suo processo di miglioramento

  • Con continuità da oltre 70 anni
  • Diffondendo in modo capillare all’interno di tutta l’organizzazione un “modo” di lavorare, agire, pensare realmente orientato al miglioramento

Le routine collegate ai moduli JI, JR e JM (Job Instruction, Job Method e Job Relations) del TWI e ai moduli IK e CK (Improvement Kata e Coaching Kata) del Toyota Kata rappresentano quel famoso “anello mancante” che lega le tecniche Lean alla vera sostenibilità nel fornire risultati di business.

E’ un “mistero” per tutti quei Manager e Imprenditori che non capiscano come mai i comportamenti delle persone in Toyota sono tanto diversi da quelli delle persone nella loro organizzazione. Gli stessi che spesso si rifugiano nella banalizzazione della “assenza di disciplina” o nel facile alibi del “il segreto di Toyota è … che sono Giapponesi”).

E’ un “segreto di Pulcinella” per tutti quelli che sono convinti che è compito (e responsabilità) dell’organizzazione e dei Manager far crescere le persone e sviluppare quelle condizioni che portano tutti (sì, tutti) ad assumere comportamenti positivi e proattivi.

L’idea di fondo
Chi vuole imparare a cambiare i comportamenti delle persone, oggi non può più far finta di nulla: esistono dei modi che funzionano, basta volerlo.

La cosa, però, che mi preme osservare e che tutte le persone che ho avuto la fortuna di incontrare erano accomunate da un unico, meraviglioso e irrazionale convincimento: quello che, qualsiasi sia la sfida finale (Il “challenge” del Kata) le persone possono affrontarla e vincerla. E che il premio ulteriore sarà un aumento di conoscenza.

In quest’epoca di pessimismo e dubbi sul futuro è veramente fantastico, no?

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