Il Sonno Della Ragione Genera Mostri

February 1, 2017 | Guest Post, Lean, Lean Transformation, ShopFloor Management

Articolo di Andrea Mannori

Goya, all’epoca dell’incisione, intendeva dire che la Fantasia diventa incontrollata e scatena le paure più recondite se può attecchire su un terreno fertile come il sonno della mente. È evidente che sia un messaggio filosofico in quanto il personaggio dell’incisione non è sdraiato su un letto ma quasi disperatamente sbracato su un tavolo, come volesse manifestare una richiesta di aiuto allo spettatore.

Un’opera porta sempre con se almeno due significati: quello originale, inizialmente pensato e trasmesso dall’autore; il secondo è rappresentato da ciò che il pubblico percepisce nel momento in cui guarda l’opera.
La mia interpretazione contestualizzata ai giorni d’oggi è questa:

Il Sonno (l’abitudine, il laissez faire, si è sempre fatto così) Della Ragione (di chi non ha mai visto altro al di fuori del proprio orticello) Genera Mostri (situazioni incancrenite, poco efficienti, brutte ed autoreferenziali).

Le situazioni “comfort zone” permettono l’uso della fantasia solo per studiare soluzioni di comodo atte ad evitare i problemi, ma non volendoli risolvere, si creano inevitabilmente delle storture, dei mostri.

Come è esistito l’oscurantismo, nella storia dei popoli, esistono almeno due forme di oscurantismo nel mondo del lavoro: il primo riguarda i comportamenti, magari non proprio dichiarati ma pur sempre tangibili, accettati come status quo. Il secondo è proprio del sistema produttivo adottato, la produzione in massa con valore aggiunto quasi nullo, fatto senza valorizzare il capitale umano e pensando illusoriamente ad un mercato con assorbimento illimitato e irresponsabile.

Come fa la Lean? Con gli strumenti: ShopFloor Management, 5S, VSM, Kaizen, TPM, ecc… Con gli atteggiamenti: Chiarezza, Trasparenza, Onestà intellettuale, Oggettività, Positività, Crescita personale.

Immaginate che Reparti, Uffici, Business Unit siano per un attimo delle persone che si danno appuntamento ma uno è di Düsseldorf, il secondo di Milano, il terzo di Valencia. Tutti e tre sono convinti di sapere l’ora giusta.

L’insieme di strumenti e atteggiamenti, che porta il pensiero Lean, permette la trasformazione aziendale dal qualunque «Quando ci vediamo?», «In mattinata» a un perfetto «Lunedì alle 10:45».

Gli Enti e i rispettivi strumenti sono figurati come molteplici meccanismi planetari, tutti differenti tra di loro in dimensione, numero di denti, velocità di rotazione e materiali, ma con medesimi punti di contatto e scambio di forze. Visti singolarmente possono sembrare mondi a sé stanti, ma visti con l’occhio distaccato del cliente compaiono chiaramente parte di un unico, scintillante, orologio con movimenti a vista sotto il cristallo.

La Lean Transformation apre una breccia di luce nelle situazioni d’ombra: nessun processo viene lasciato incontrollato, o alla deriva, e nessun cliente rimarrà insoddisfatto. Le informazioni sono chiare, la rotta è tracciata, i risultati non tarderanno ad arrivare… al nostro risveglio!

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