Articolo di Matteo Massulo
Da bravo sportivo, ho sempre creduto molto nella similitudine tra dinamiche di squadre sportive e dinamiche aziendali.
Molto spesso la similitudine più immediata potrebbe essere quella tra la “sfida aziendale” ed il singolo del tennis, in cui atleti dotati di grandi qualità quali forza, astuzia e agilità si sfidano affinché uno dei due possa vincere sull’altro (così come aziende concorrenti fanno all’interno del mercato a cui appartengono).
A mio modo di vedere però, il fare azienda assomiglia di più ad una partita di calcio (o di qualsiasi altro sport di squadra), in cui le grandi abilità del singolo vengono in realtà influenzate dal collettivo, che può esaltarle o anche limitarle.
Molto spesso si pensa che sport quali il calcio non siano sport per veri atleti, perché “essendo in 11 si fa meno fatica”, mentre quelli veri siano ciclismo, nuoto, tennis, …
“Guarda che atleti quelli, sono da soli contro tutto e tutti!”.
Il punto è che lo sport (e seguendo il nostro paragone, anche la “sfida aziendale”) non è una questione di soli muscoli o di resistenza personale e, la difficoltà che sta nel calcio consiste nel “far muovere” nella stessa direzione 11 (o più) cervelli.
Sempre nello stesso ambito, infine, esiste un’altra similitudine molto calzante, ovvero quella tra manager d’azienda e allenatore… entrambe queste figure hanno il ruolo quali la costruzione di una squadra, la definizione di obiettivi, lo svolgimento di allenamenti (e formazione), la vittoria finale, ecc
Arrigo Sacchi disse:
“Oggi secondo me ci sono 3 allenatori formidabili, ovviamente in modi diversi […]: Guardiola didatticamente è il più bravo di tutti, ma Guardiola molto probabilmente non è capace di gestire come gestisce Ancellotti, se gli cambi gli interpreti molto probabilmente si trova in difficoltà o se trova dei presidenti invadenti si trova in difficoltà […] In questo Ancellotti è l’unico capace di gestire situazioni impossibili. Poi c’è Mourinho che ha la capacità di tirare fuori le risorse umane, anche le più nascoste […]
Quello che però esprime il calcio più armonioso è…”
Esatto, non voglio rivelarvelo per lasciare un po’ di suspence.
Mi piacerebbe però che ognuno possa interrogarsi su chi, tra questi 3 allenatori, è quello più simile a sé in termini manageriali, capendo poi cosa poter “rubare” da ognuno di essi.
A presto e… Forza milan! 🙂